La Pillola del giorno – Sia Figiel

pillola del giorno sia figiel

Non lasciatevi confinare, mai, in nessuno modo e da nessuno! Strabordate! Abbracciate il vostro essere e amatevi per quello che siete!

La pillola di oggi ci arriva trasportata dalle onde dell’oceano Pacifico. In una lirica densa e palpitante, Songs of the fat brown woman, la scrittrice e pittrice samoana Sia Figiel fa del proprio stesso corpo un elemento di disordine e turbamento. La sua figura, morbida e fluttuante nel suo lava-lava stretto in vita, dal quale sembrano strabordare i fianchi, non risponde ai canoni estetici occidentali imposti dallo sguardo del colonizzatore, al quale lei appare inevitabilmente goffa come «un maiale/ nella sua voce di grassa donna marrone/ nel suo stile di grassa donna marrone». Nonostante nel corso della poesia la rappresentazione di se stessa fornita in terza persona dalla poetessa sia a tratti grottesca e ridicola, come filtrata dagli occhi dello spettatore esterno, Sia Figiel, mutando le lenti attraverso le quali la si osserva, scrive negli ultimi versi:

«Nessuna scarpa calza bene al piede della grassa donna marronenessun tacco alto/ nessun tacco basso./ Nessun principe/ nessun re/ può contenere/ costringere/ confinare il piede della grassa donna marrone/ perché i piedi della grassa donna marrone/ poggiano con grazia sulle credenze/ delle sue Madri/ del grasso Pacifico blu/ della grassa Terra marrone».

Sia Figiel, Canzone della grassa donna marrone

(Traduzione mia)


Perché farsi contenere, costringere, confinare quando si ha tutto un mondo dentro?

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