Weekly Pill – Virginia Woolf

《Mi piace pensare all’albero in sé: prima all’intima sensazione di asciutto dell’essere legno; poi all’imperversare della tempesta; poi al lento, delizioso fluire della linfa. Mi piace anche pensare all’albero che se ne sta nel campo vuoto nelle sere d’inverno con tutte le foglie chiuse in se stesse, senza esporre nessuna parte tenera ai proiettili di ferro della luna, pennone nudo su una terra che continua ad agitarsi, ad agitarsi per tutta la notte. Il canto degli uccelli deve risuonare molto forte e strano a giugno; e come devono apparire fredde le zampe degli insetti sulla sua superficie, quando iniziano le loro laboriose processioni su per le grinze della corteccia o si espongono al sole sulla verde tenda sottile delle foglie, e fissano diritti davanti a sé con gli occhi rossi e sfaccettati… A una a una le fibre schioccano sotto l’immensa gelida pressione della terra, poi scoppia l’ultimo temporale e, cadendo, i rami più alti si spingono di nuovo in profondità nel terreno. Ciononostante, la vita non finisce lì; ci sono un milione di altre esistenze pazienti, vigili per un albero, in tutto il mondo, nelle camere da letto, nelle navi, nei pavimenti, nei pannelli che rivestono stanze in cui uomini e donne siedono dopo il tè, fumando sigarette. È pieno di pensieri piacevoli, di pensieri felici, questo albero.》~Virginia Woolf, Il segno sul muro .

ALBERI E PENSIERI FELICI! Ne ho assoluto bisogno. Inizio del 2021 con scadenze, pressione in pentola, poco tempo, troppo carico.

EN

《I like to think of the tree itself: first the close dry sensation of being wood; then the grinding of the storm; then the slow, delicious ooze of sap. […]There are a million patient, watchful lives still for a tree, all over the world, in bedrooms, in ships, on the pavement, lining rooms, where men and women sit after tea, smoking cigarettes. It is full of peaceful thoughts, happy thoughts, this tree.》

The Mark on the Wall, Virginia Woolf.

A slice of #beauy in a stressful #NoDay

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